Le 5 cose da fare per togliere la cadenza dialettale

Le 5 cose da fare per togliere la cadenza dialettale

Introduzione:

Oggi rispondiamo alla domanda che mi pongono spesso, come eliminare la cadenza dialettale. Esploreremo cinque approcci per migliorare il suono della nostra voce e avere chiarezza nella comunicazione. Ma prima di immergerci nelle strategie, è essenziale fare una distinzione tra cadenza e lingua dialettale.

C’è differenza fra cadenza e lingua dialettale?

Per comprendere appieno come togliere la cadenza dialettale, dobbiamo in primis capire cosa intendere come cadenza dialettale e fare una differenza con la lingua dialettale.

  • Lingua dialettale è quando le parole della lingua italiana vengono sostituite da altre tipiche del della dialetto, venendo a creare una lingua vera e propria con regole grammaticali e sintattiche proprie. Di conseguenza le parole che la compongono possono essere sconosciute e incomprensibili a persone di altre zone d’Italia. Ad esempio, prendiamo la parola “burdel” del mio dialetto romagnolo, che per i faentini assume il significato di bambino ma per chi non conosce il romagnolo è una parola sconosciuta. Ciascuno di noi possiede almeno una lingua dialettale personale, su cui intervenire non solo risulterebbe infattibile, ma anche a mio avviso, inappropriato.
  • La cadenza invece è un’insieme di sonorità che rendono riconoscibile la provenienza geografica, perché diversi da quelli neutrali tipici della lingua italiana. Porto come esempio la esse e la zeta emiliano romagnola, o l’assenza della erre per i piacentini, o l’assenza della gl per i calabresi, ecc. In questi casi la dizione e la fonetica possono agire con successo.

Quindi, come possiamo eliminare questa cadenza dialettale?

1. Capire Dove si Commette l’Errore

La prima e fondamentale strategia consiste nel comprendere dove si commette l’errore nella cadenza. Anche se può sembrare difficile, lo studio attento, la registrazione della propria voce e l’ascolto attivo e critico sono chiavi per identificare le peculiarità del proprio modo di parlare e quindi anche degli errori che si commettono. A tal proposito è utile maturare una capacità di ascolto consapevole e tecnica attraverso lo studio della dizione e della fonetica.

2. Studiare la Fonetica

Un passo cruciale è lo studio della fonetica, che riguarda la corretta pronuncia delle consonanti e delle vocali. Molte cadenze dialettali presentano errori fonetici. Ad esempio, come già accennato, apprendere come pronunciare correttamente le consonanti “s” e “z” per un emiliano romagnolo può avere un impatto significativo.

3. Approfondire le Regole di Dizione

Studiare le regole di dizione è un altro passo importante. Memorizzare le regole, come la differenza tra “bène” e “béne,” può correggere la pronuncia e contribuire a neutralizzare la cadenza dialettale.

4. Gestire Tonie e Protonie

La sonorità: le tonie e le protonie, sono aspetti cruciali della cadenza dialettale. Identificare e correggere le particelle della parola su cui si insiste maggiormente è fondamentale. Questo può essere risolto attraverso corsi di lettura espressiva o comunque un lavoro più creativo nell’utilizzo della voce in maniera espressiva.

5. Gestire le Doppie

Infine, affrontiamo il tema delle doppie, che variano nell diverse regioni d’Italia. La correzione delle doppie può essere ottenuta leggendo ad alta voce e apportando correzioni sulla base di uno studio approfondito delle consonanti. Metterle o toglierle quando sono nella parola – da dizionario.rai.it abbono [abbòno] – o quando sono incluse a livello fonetico schizofrenico [skizzofrèniko].

In conclusione, eliminare la cadenza dialettale richiede impegno e pratica costante. Suggerisco almeno dieci minuti al giorno dedicati a esercizi mirati, perché possono fare la differenza nel percorso verso una parlata più neutra e chiara. Non dimenticate di studiare fonetica, regole di dizione e di concentrarvi sulle specificità della vostra pronuncia. Ricordate, la chiave per il successo è la costanza. Buona settimana e buono studio!

Grazie per aver letto questo articolo. Se hai domande o commenti, lasciali qui sotto.

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